Docente: Cecilia Monge, Ordine Psicologi della Toscana
Dalla nave appena staccatasi dalla costa il contadino alza il capello per salutare Genova. A suo fianco la sua donna incinta, in tasca un foglio più volte ripiegato con l’indirizzo di un vecchio amico d’infanzia scritto in una lingua sconosciuta. Lui si vergogna di leggerla a voce alta perché sa di sbagliare.
Solo poche decine di anni dopo la scena si ripropone all’arrivo a Lampedusa, stesso sguardo, stessa speranza, stesso imbarazzo.
In questa nostra Europa, il cui destino da sempre è legato ad un Mediterraneo popolato di bandiere, cosa distingue gli stranieri dai padroni di casa?
La lezione punta a promuovere negli studenti una riflessione sui processi migratori che hanno coinvolto l’Europa nel passato e nel presente. Uno scenario nel quale il futuro potrà configurarsi come un’insieme di comunità profondamente legate alla propria cultura e, in virtù di questo, capaci di non temere colori, odori, parole e punti di vista che vengono da lontano.
Le differenze culturale interpretate dunque come occasione per comprendere meglio le infinite sfaccettature della realtà e per poter intervenire su di essa con maggiore creatività.